giovedì 26 gennaio 2017

The Infinity String


Giocare un videogioco che fa parlare di sè è un modo per non sentirsi soli. Attraverso quell'opera noi ci rispecchiamo negli altri, sappiamo che non siamo gli unici a provare quelle sensazioni e questo ci appaga. Forse è questo il motivo per cui molti giochi, apparentemente mediocri sono così venduti e ricercati. A volte però si sente il bisogno di nascondersi, di scavarsi una fossetta piccola dove starsene un attimo da soli a riflettere. E lì il mondo videoludico offre tantissime alternative...

Considerazioni Sparse su Mass Effect 2

Mass Effect 2 è un gran gioco, per almeno tre motivi:

1) Ti fa capire quanto è grande l'universo, e quanto piccoli siamo noi

2) Hai la liberta di rispondere male alla gente e talvolta anche di malmenarla (se non ucciderla)

3) Non solo in qualità di capitano hai una nave spaziale, armi fighe, tute da combattimento personalizzabili e un equipaggio a disposizione, ma ti puoi anche scopare le subalterne.

One Button Bob

Il titolo dice molto di più di quello che sembra. E' già di per sè un tutorial. Perché il simpaticissimo e avventuroso Bob si controlla con un solo tasto. Un bottone Bob, uno solo. La trovata originale è che ad ogni schermata quel bottone ha una funzione diversa: una volta serve per utilizzare il temibile boomerang, un'altra volta per calibrare l'altezza del salto, un'altra ancora per fermare la pazza corsa di Bob e salvarlo da morte sicura e così via...fino al boss finale. Music(a)he d'eccezione, grafica d'altri tempi e grande stile questa volta. E siate parsimoniosi con il bottone, potreste battere qualche record!

How the Heck do I Carry this Back?!

Autore: Armandino

World of Goo: gli utenti Linux ringraziano...

Finalmente parte il progetto Inglorious Pixel Brothers!
Un evento che attendevo con ansia, un progetto che mi ha affascinato da subito, fin da quando il buon Ran mi aveva proposto di diventarne collaboratore.

Ed è un piacere ed un onore poter essere il primo a pubblicare un post videogiocoso!

* * *

Chi mi segue da un pò di tempo su My Games Corner, saprà che dall'Aprile 2009 sono diventato un utente Linux, affidandomi alla distribuzione 8.10 di Ubuntu.
Dopo un bel pò di tempo, posso dire di esserne pienamente soddisfatto, sia per le funzionalità che per la leggerezza del sistema (avvio rapidissimo, caricamenti quasi nulli per avviare Firefox, che su XP ci metteva anche due minuti per partire!).

Every Day the Same Dream

AVVERTENZA: questo post è un mega spoiler sul gioco. Se non l'avete ancora giocato, fatelo.

AVVERTENZA 2: questa volta mi sono preso molto seriamente. :D

In Every Day the Same Dream il protagonista (che chiameremo UQ, Uomo Qualunque) sembra essere intrappolato in un sogno in cui succede ogni giorno la stessa cosa: si reca al lavoro. Due sono le questioni che sorgono ad un prima riflessione: la prima riguarda la connotazione negativa, la seconda è diretta all'ambiguità che si genera tra sogno e realtà. UQ sta sognando o sta vivendo? Il titolo del gioco è ironico? Che relazione c'è tra la realtà e il sogno? La questione è interessante perché ci porta a sviluppare un'interpretazione sul rapporto tra individuo e società.

[Game in progress #1] Ar Tonelico: Melody of Elemia


Sono sempre stato un amante dei Jrpg, anche se vi arrivai relativamente tardi.
Ricordo che, in occasione della sua uscita, TG3 Leonardo trasmise il filmato introduttivo di Final Fantasy VIII.
Rimasi stupefatto e, poco tempo dopo, lo acquistai per PC. A quei tempi non ero un utente console, dunque dovetti accontentarmi di un porting non esattamente eccelso, ma comunque dignitoso. Il problema principale era dato dai problemi di compatibilità con la mia scheda video che causava mostruosi rallentamenti nella World Map. Ma questa è un'altra storia...

Sega non svilupperà Sonic 4, purtroppo non lo farò nemmeno io. Ci pensano i Dimps.

Stando a quanto è possibile leggere su ogni noioso blog videoludico dell’emisfero occidentale, Sonic, il porco più veloce del mondo, è pronto a ritornare sulle vostre console (e sui vostri iPhone) nella forma a lui maggiormente consona; un platform alla vecchia maniera.
Di quelli con giri della morte, anelli da raccogliere e tutte quelle cose lì che probabilmente non avrebbero un minimo senso romantico se non fosse che siamo, noi videogiocatori, tutti un po' cerebrolesi.
Ed anche le software house a cui siamo più affezionati sono come noi.
Roba del tipo che ci sono voluti 16 anni e un’infinità di giochi dimenticabili prima che qualcuno di quelli che comandano si accorgesse che, diavolo, i giochi del riccio blu funzionano solo così, alla vecchia meniera.

 
(nell'immagine Sonic mentre perde il treno dell'innovazione)